Fondazione Nino Rollo
Via Dalmazio Birago 93 – 73100 LECCE
ALLA TRIENNALE DI MILANO - SALA LAB
Giovedì 14 ottobre, ore 18.30
Presentazione del volume
Nino Rollo. Il saltimbanco nudo
Giovedì 14 ottobre, presso la Sala Lab della Triennale di Milano sarà presentata la monografia "Nino Rollo. Il saltimbanco nudo" curata dallo storico dell'arte spagnolo José Francisco Yvars, pubblicata da Fondazione Nino Rollo e Silvana Editoriale.
L’autore scopre la particolare personalità di Rollo, anarchico e indipendente, e la sua assoluta fede e identificazione nel compito dello scultore. Attraverso una selezione di 81 opere, dai primi legni fino ai marmi e alle pietre dure, assieme alla riproduzione anastatica di 107 fogli autografi, scelti tra più di 2000 disegni e scritti, Yvars rivela gli aspetti formativi, artistici e intellettuali che hanno costituito il percorso dello scultore: un abisso di forme.
Con l'autore J.F. Yvars interverranno alla presentazione del libro:
Valeria Capone , Presidente della Fondazione Nino Rollo
Riccardo Chiaberge, scrittore giornalista
Jean-Paul Philippe, scultore francese
Coordina Luigi Cavadini
Nino Rollo nasce a Lequile (Lecce) nel 1942 da una solida famiglia contadina. Scopre Moore in una mostra alla Galleria d'Arte Moderna di Roma e nel 1960 è a Parigi dove si appassiona all'opera di Brancusi e in Arp trova un altro modello, così come nell'arte africana. Legge, scrive, disegna, comincia a scolpire il legno, come fece a suo tempo Brancusi. E' insegnante di progettazione all'Istituto d'Arte di Poggiardo, poi a Cagli, infine a Lecce. Diventa, mentre lavora la pietra e il marmo, l'uomo contro. Contro la Lecce barocca, contro la vita, contro la scultura plastica, contro i politici e il mito cattolico. Legge molto, furiosamente, e di tutto. Dai Sumeri a Wittgenstein. Realizza numerose mostre.
Scultore "pietrante" , come si definisce, usa i materiali più nobili: travertino persiano, pietra di luna del Caucaso, marmo nero del Belgio, cipollino verde, marmo bianco di Carrara. E nascono sculture in cui la voce dei colori, dei marmi e delle pietre diventa un linguaggio arcano, affascinante. Malato di cuore, non si risparmia mai. Muore a Parigi il 26 gennaio del 1992. Non ha ancora cinquant'anni.
Ufficio stampa: uessearte, via Natta 22 - 22100 Como tel. 031.269393 info@uessearte.it