Neraonda – Europa Duemila
presentano
Come lo fanno le ragazze
un progetto di Ilda Bartoloni
Prima Nazionale
Teatro Piccolo Eliseo – Patroni Griffi
25-30 marzo 2008
adattamento teatrale e regia: Daniela Giordano
tratto dall’omonimo libro inchiesta di Ilda Bartoloni
con: Caterina Corsi, Federica De Cola, Cinzia Spinelli, Marzia Tedeschi, Jessica Ugatti
musiche: Enrico Bicchi e Daniele Groff
costumi: Mariella Burani
disegno luci: Giuseppe Falcone
acconciature: Roberto D’Antonio
assistente alla regia: Valerio Marini
direttore dell’allestimento: Giuseppe Falcone
riprese filmate di Gigi Conti
montaggio filmati: Andrea Marotta
foto: Luisa Di Gaetano
organizzazione
via di s.elena 29, roma
tel +39 0664760191 - fax +39 0664760225
info@neraonda.it www.neraonda.it
Cosa ne hanno fatto le ragazze della libertà sessuale che abbiamo loro consegnato? Come vivono la sessualità e il piacere le figlie e le nipotine di quelle donne che hanno fatto o attraversato il ’68, e si sono trovate grazie a loro con l’emancipazione in tasca e un corpo liberato? E come lo usano questo corpo? Sono riuscite ad affrancarsi dal modello patriarcale di sessualità, elaborando un proprio erotismo, una propria cultura del piacere?
Cosa è diventata per le ragazze di oggi la gioiosa ipotesi di liberazione delle loro madri? E cosa ne sanno della loro storia , del loro faticoso percorso?
"Questi gli interrogativi che mi hanno spinto, inizialmente, ad ascoltare ragazze e giovani donne, arrivando a comporre un quadro, certo non esaustivo ma soltanto indicativo, del mondo della sessualità al femminile. Da lì poi la necessità (desiderio?) di un progetto più ampio. E quindi dopo il libro lo spettacolo, i convegni..Un progetto seguito con amore e passione, con tanti ricordi, qualche nostalgia..."
Ilda Bartoloni – giornalista Tg3 – autrice del libro “Come lo fanno le ragazze”
Una grande sfida realizzare teatralmente il libro inchiesta di Ilda Bartoloni “Come lo fanno le ragazze”, una raccolta di 22 interviste a giovani e giovanissime donne , nato dall’esigenza di comprendere o di verificare, quanto del cammino fatto dalle “ragazze degli anni 70”, delle loro lotte per la conquista dell’autonomia e dell’identità, sia stato trasmesso e sia oggi consapevole vissuto per le figlie e/o le nipotine di quella Rivoluzione femminista che ha cambiato i costumi, la cultura e le relazioni tra i due sessi.. La seduzione intrigante dell’universo femminile, il fascino della trasformazione e della contraddizione, del coraggio e dell’ironia, un’ assoluta e totale vocazione al gioco e un’insostenibile leggerezza dell’essere unita alla capacità di esplorare le profondità della psiche, sono i magici ingredienti di questa lucida ed emozionante traduzione che ne ho fatto per il teatro.
In un luogo privo di riferimenti spaziali e temporali, luogo della coscienza ma anche della Storia, attraversate dalla lunga e mai sopita marcia delle donne, a cinque attrici di grande talento, cinque ragazze, ho affidato il ruolo di raccontare il cuore della femminilità dell’oggi, senza veli, pregiudizi o comune senso del pudore. Cinque “flussi di coscienza”, scanditi da altrettanti grandi temi dell’esistenza e del privato (la famiglia, l’educazione, la prima volta, l’amore e il sesso, il futuro, precario come il lavoro), nel corso dei quali ognuna si scopre e si confessa a se stessa e alle altre, in un percorso di conoscenza del sé, tratteggiato dai frammenti delle loro vite, dalla gestualità dei loro corpi. Il rapporto con le madri è la stazione di partenza del viaggio, giocato sul doppio piano di realtà e finzione, con l’incursione, in apertura di spettacolo, di testimonianze, in frammenti, di tre esponenti del movimento delle donne degli anni 70: Marina Pivetta, mitica direttrice de” Il Paese delle donne “ l’onorevole Silvana Pisa e la scrittrice Lidia Ravera, le “madri” .
Il privato non è più politico oggi, ma le donne, è vero, hanno ereditato un mondo di maggiori diritti, anche se sono rimaste sole a gestire e a orientare il loro cammino, in un clima che subdolamente vorrebbe portare indietro l’orologio della Storia. “Come lo fanno le ragazze” è uno spettacolo che oltre a essere una riflessione a volte seria a volte ironica sul nostro essere donne vuole essere anche un omaggio a tutte le donne che lottano per i diritti delle donne e per i diritti dell’umanità
Daniela Giordano- regista