Drogati di emozioni: per stimolare ghiandole e meccanismi cerebrali va bene tutto, il caffè, la Coca Cola, i dolci, la paura, gli psicodrammi in famiglia, la rabbia, una lite furibonda con qualcuno, l’abuso di potere, il lavoro per il lavoro, gli allenamenti eccessivi, la cioccolata, il freddo, l’heavy metal a volumi ingestibili, il sale...
E’ purtroppo notizia recente che dietro l’omicidio di Meredith Kercher, a Perugia, ad esempio, ci fosse soltanto uno smodato desiderio di vivere nuove sensazioni. Di combattere la trita routine di una simpatica città di provincia. Ipotesi più che confermata da alcune frasi tratte dal blog di Raffaele Sollecito, uno dei maggiori indagati insieme alla sua ragazza Amanda: un ragazzo annoiato dalle serate tutte uguali, un ragazzo che spera di trovare un giorno emozioni più forti…
Farsi la barba o uccidere, che differenza c’è?
Ma, davvero, si può uccidere per noia? (http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Si-pu%C3%B2-uccidere-per-noia/1875728/18) Ma, davvero, siamo capaci di sviluppare una dipendenza da sensazioni tale da cadere in vere e proprie crisi di astinenza di fronte alla monotonia della routine quotidiana? Giorgio Abraham, docente di psichiatria presso le università di Ginevra e di Torino, ha parlato addirittura di Emotional addiction. E’ una ricerca sempre più diffusa, nel sesso, nel gioco d'azzardo, negli sport estremi. […] Ecco, anche a Perugia è in gioco la droga da emozioni. Emozioni negative: paura, violenza. Ma anche la colpevolezza è una droga potente. Molto più dell'euforia… (http://espresso.repubblica.it/dettaglio//1888191)
"Questi comportamenti sono anche la conseguenza di certi schemi della società. Si scherza con il fuoco. Si gioca con la morte, lanciando sassi dal cavalcavia. Superando gli incroci a folle velocità o saltando sui binari. Con la stessa mentalità i giovani si imbottiscono di pasticche. Si vuole provare l'estremo. Aumentando il tasso delle droghe endogene con l'aggiunta di quelle chimiche. Un fenomeno che mi preoccupa molto".
Massimo Barra, www.villamaraini.it
Il Prof. Marvin Zuckerman, docente di psicologia dell'Università del Delaware (USA), studia da più di trent'anni l'indole del traditore cronico. Del giocatore d’azzardo, dello scommettitore clandestino, dell’uomo che non deve chiedere mai. Del killer tanto per... Persone – molte più di quanto si possa pensare! – che hanno sviluppato una dipendenza dagli effetti di sostanze secrete dal nostro corpo in particolari condizioni. Sostanze che nulla hanno da invidiare alle più industriali anfetamine. Droghe endogene simili, per effetti e difetti, a quelle più classiche: metodi di somministrazione a parte.
Sensation Seekers: a caccia di emozioni!
Talmente simili che Zuckerman ha potuto, con puntuali riscontri di natura biochimica, isolare i soggetti affetti da questa forma di dipendenza endogena, dando loro il nome di Sensation Seekers (SS) e tracciandone un identikit senza scampo.
Il tipico SS è giovane e anticonformista, molto impulsivo e curioso, ama assumere migliaia di impegni, odia la puntualità e tutto ciò che è down to earth, a tratti aggressivo, non riesce a convivere con la banale quotidianità delle cose e rilancia spesso e volentieri cercando di renderla quanto più rischiosa possibile. Il fascino del rischio, la possibilità esplicita di poter perdere sempre tutto, gli permette di vivere in maniera più intensa. E aumenta, ça va sans dire, il senso della propria presenza nel mondo.
Down to Earth. È l’insieme dei problemi, delle preoccupazioni e delle emozioni cui quotidianamente dobbiamo far fronte. Quelle che un SS riterrebbe terra-terra, quelle relative al lavoro, alla famiglia, al denaro…
SS a caccia, dunque: ma con quali armi?
Si va dalle attività sportive più estreme fino alle speculazioni senza rete in borsa, viaggi esotici e comportamenti molto disinibiti compresi: basta che ci sia il rischio.
Perché di fronte al pericolo di perdere tutto (o qualcosa), il nostro sangue e il nostro cervello si riempiono di decine di sim/patiche sostanze come: l’adrenalina, la noradrenalina, il cortisolo - responsabile dell’euforia!, la serotonina, la dopamina e le endorfine. Sostanze in bilico tra il farmaco e il veleno. (http://bazarweb.i-node.it/index.php?action=ShowMagazine&id=8&idArticolo=457) Droghe endogene di cui, ovunque, si dice un gran bene. Vuoi per gli effetti decisamente allucinogeni di alcune di loro, vuoi per quelli meravigliosamente analgesici di altre. Così per stimolare ghiandole e meccanismi cerebrali va bene tutto: il caffè, la Coca Cola, i dolci, la paura, gli psicodrammi in famiglia, la rabbia, una lite furibonda con qualcuno, l’abuso di potere, il lavoro per il lavoro, gli allenamenti eccessivi, la cioccolata, il freddo, l’heavy metal a volumi ingestibili, il sale...
Sei un eSSeeSSe?
Tendete a cominciare un lavoro senza pianificare in anticipo come svolgerlo? Vi piace provare nuove esperienze, anche se un po' pericolose? Vorreste intraprendere un viaggio senza un preciso itinerario? Cambiate interessi frequentemente? Provereste tutto nella vita, almeno una volta? Fate a volte delle cose pazze, per il solo gusto di farle? Amate esplorare città sconosciute senza guida, anche a rischio di perdervi? Preferite gli amici imprevedibili? Se un progetto è eccitante, non pensate alle possibili conseguenze? Amate le feste dove può succedere di tutto? Zuckerman ha messo a punto un questionario (Sensation Seeking Scale, http://www.bbc.co.uk/science/humanbody/mind/surveys/sensation/) che con poche tendenziosissime domande vi permetterà di capire quanto siete attratti dai comportamenti ad alto rischio…
FRONTI. In amore e in guerra tutto è lecito!
La guerra, cosa c’è di più all’ultimo sangue della guerra? Il Wargame, o Softair, è un modo di giocare importato diversi anni fa dal Giappone: si tratta della simulazione – tra boschi e colline - di guerre e battaglie tra due squadre avversarie. Con tanto di combattenti equipaggiati di tutto punto: anfibi, mimetica e verissime armi giocattolo. (www.softair.it) Il fenomeno sta prendendo piede anche in Italia: sono oltre 3cento i club censiti e 20mila i giocatori coinvolti. (www.passionevacanza.it/content.asp?L=1&IdMen=541) Mentre la FISA, Federazione Italiana Soft Air, nata nel 1996, raccoglie al suo interno più di un centinaio di associazioni.
FRONTI. L’amour est une drogue, douce...
Oppure l’amore, un modo come un altro di drogarsi insieme. Come dimostra un recente studio pubblicato su Geo. (www.estense.com/?module=displaystory&story_id=18929&format=html). Durante l’innamoramento si sviluppa una vera e propria tempesta che gli scienziati attribuiscono a una molecola, la Feniletilamina, che induce effetti simili a quelli delle anfetamine e agisce sul comportamento amoroso regolando la produzione di due ormoni, la dopamina, un neurotrasmettitore che genera sensazioni gratificanti e piacevoli, e la noradrenalina, che provoca eccitazione ed euforia.
Si tratta di caratteristiche dell'amore romantico, chiarisce Helen Fisher, la massima autorità americana in tema di biologia dell'amore. Ma anche no…
Innamorarsi? Meglio sulle montagne russe!
Vivere un'esperienza rischiosa produce una reazione molto simile a quella data da alcune droghe, in particolare dall'LSD, cioè un'esaltazione di tutte le percezioni: visive, tattili, olfattive, uditive, gustative. Sono numerosi gli esperimenti che lo dimostrano. Il più noto è stato condotto da psicologi dell'Università del Michigan e ripetuto, con variazione, da numerosi altri ricercatori. Ecco in cosa consiste: diversi ragazzi incontrano una ragazza, sempre la stessa, su un ponte sospeso. Per metà dei ragazzi, l'episodio si svolge in condizioni normali; per l'altra metà, al momento dell'incontro il ponte viene fatto ondeggiare pericolosamente, dando la sensazione che possa crollare da un momento all'altro. Ebbene, il secondo gruppo dei ragazzi, intervistati successivamente, ha evidentemente trovato la ragazza molto più attraente di quanto sia apparsa al primo. La conclusione? Se oltre a provare emozioni forti - dice Valentina D'Urso, docente di Psicologia all'Università di Padova - si vuole conquistare una ragazza, è meglio portarla sulle montagne russe piuttosto che a mangiare un gelato. Perché di fronte alla paura, al rischio, l'eccitazione che ne deriva è talmente forte da coinvolgere in qualche misura anche le persone che sono vicine.
[A caccia di adrenalina, di Alina Lombardo]
L’amour est une drogue douce… en general!
Perché anche il corpo vuole la sua parte e anche il corpo promette massicci gradi di dipendenza. Fino a qualche tempo fa la caccia alle sensazioni forti era territorio – clandestino! – di fedifraghi e gente particolarmente coraggiosa: oggi, non esistono più scrupoli, il turismo sessuale è dichiarato. E gli antidoti alla noia, pronti e alla portata di tutti, finiscono col diventare fatalmente noiosi. Così si rilancia, e le coppie SS si trovano di fronte a un panorama ricchissimo di generi e stravaganze: swinging (http://en.wikipedia.org/wiki/Swinging), battuage (luoghi d’incontro all’aperto), partouze (www.spaziodonna.com/articolo.phtml?f_id=974) e chi più ne ha più ne metta. Col mondo fetish che sfugge dalle pagine della storica rivista Marquis (www.marquis.de/), ne riempie una nuova nuova e online (www.senze.se/html/Cover.html), si declina in decine di nuovissime sfaccetature (gotico, vittoriano, medioevale, cyber…) e invade tutto. Con ampio spargimento di latex, nylon e pelle nera.
ARMI. Souffrez Pour Moi è una linea di lingerie olandese, decorata al suo interno con perline e disegni geometrici a rilievo in modo che, dopo averla indossata, sulla pelle resti una specie di tatuaggio temporaneo. Irresistibile, secondo la designer Ninette Van Kamp. (http://textilefutures.co.uk/exchange/bin/view/TextileFutures/NinetteVanKamp#Final_Project)
In una sorta di supermercato dell’emozione, in cui non esiste nessuna responsabilità, per usare le parole della psicoterapeuta Maria Rita Parsi. Giochi di coppia? In questi incontri non esiste la coppia - continua la Parsi - ma il singolo e la sua ricerca. L'abitudine alla trasgressione è un modo di convivere con argomenti che altrimenti non si sa come affrontare. Questi meeting sono un teatrino legato all'esigenza dei singoli: un modo di cercare emozioni forti, quasi un elettroshock…
Come nel famosissimo Crash di Cronenberg. Un film cult che lega le emozioni agli incidenti stradali, al rapporto morboso uomo/macchina, al culto viscerale di alcune ossessioni visionarie, alle cicatrici tanto orribili quanto sensuali… Un filone ripreso anche dall’ultimo Grindhouse di Tarantino e mai totalmente esplorato, un filone che stimola le nostre ghiandole surrenali al massimo grado. Con buona pace degli spacciatori di altre droghe.
Campi di battaglia. Fast&furious
Ma esiste un modo più classico perché le macchine e la velocità rispondano all’enorme richiesta di droga (seppur endogena) di cui ha bisogno un SS: le corse. Le statistiche parlano chiaro: nel 70 per cento dei casi è chi guida a causare incidenti. E non soltanto perché non rispetta le regole, perché è distratto o perché ha un colpo di sonno. Ma anche per motivazioni squisitamente personali e caratteriali. Gli studi in questo campo, neanche a dirlo, si concentrano sull’impulsivita dei Sensation Seekers. E cercando di capire se e quanto i livelli di dopamina e serotonina contribuiscano alla formazione di una personalità dall’acceleratore facile. (http://it.health.yahoo.net/c_news.asp?id=19788&c=18&s=3)
Campi di battaglia. La rete.
L'espressione Internet Addiction Disorder è stata introdotta nel 1995 dal dottor Ivan Goldberg. Anche se, da allora, non si è ancora giunti a una definizione univoca del fenomeno. I soggetti maggiormente a rischio hanno una personalità caratterizzata da tratti ossessivo-compulsivi, tendente al ritiro, dove la rete rappresenta un modo per fuggire dalla realtà e, in un certo senso, ne costituisce un’ottimizzazione: gratificazioni immediate e disponibilità pressoché continua. Inoltre, l'universo virtuale rappresenta un buon alleato per lo sviluppo di altre forme di dipendenza. Perché consente di raggiungere un livello ottimale di attivazione, il sogno di ogni SS. (www.siipac.it/newaddictions/testinternetaddictiondisorder.htm)
Campi di battaglia. Mettersi in gioco… fino a che punto?
E anche per chi gioca senza rete, la sostanza non cambia. Nel 70% di quanti hanno una co-dipendenza da gioco e alcool c’è un’alterazione del cromosoma 11, quello che va a codificare i recettori per la dopamina, annuncia lo psichiatra Michele Sforza. Sempre lo stesso meccanismo: il gioco ci fa stare bene, stare bene ci porta a produrre delle sostanze più che piacevoli, le sostanze più che piacevoli creano dipendenza: così non riesco a smettere di giocare.
Dipendenza per dipendenza, non è più allegro il poker estremo?
Si gioca sospesi a un'altezza di 90 metri, a strapiombo. Sul mare. (http://espresso.repubblica.it/multimedia/sport/1192414)
Lo storico Huizinga parlava di “homo ludens” proprio per ricordare come il gioco sia un’attività umana fondamentale, che esiste da sempre, e ha un suo ruolo evolutivo, perché ci serve a sperimentare situazioni nuove e ad allenarci ai conflitti, spiega Sforza. Per questo quando giochiamo il nostro cervello produce sensazioni piacevoli. Il problema nasce quando questo meccanismo si altera, e chi gioca continua a farlo in modo compulsivo. Anzi, a giocare sempre di più, dato che anche il gioco dà assuefazione, per garantirsi le stesse emozioni… E oggi si pensa che esistano circa 800mila persone in Italia che non riescono a fare a meno di giocare, SS a tutti gli effetti, per cui il tentativo di smettere provoca disturbi simili a quelli di una crisi di astinenza da sostanze: ansia, cefalee, tremori. Sottolinea Sforza. Una sofferenza che ha relativamente poco a che vedere con il denaro vinto o perduto: a creare dipendenza non è la vincita, ma il fatto stesso di giocare. (www.sosazzardo.it, www.sipac.it, www.cestep.it)
Se di gioco stupefacente si deve parlare, gioco stupefacente sia!
Si chiama Pusher’s Street, si vende online per 64 euro ed è stato concepito a Padova. E’ una specie di Monopoli ispirato agli ambienti dello spaccio e del consumo di stupefacenti. Altro che Vicolo Corto e Vicolo Cieco, muovendo il proprio funghetto allucinogeno sul tabellone di Pusher’s Street si incontrano: droghe, bilancini… e polizia!
(http://nuke.pushersstreet.com/IlGioco/tabid/62/Default.aspx)
ARMI!
• Aria.
12cimila chilometri in dieci giorni, lungo le strade degli Stati Uniti, per vedere da vicino un tornado. È l’avventura di dieci appassionati che la primavera scorsa si sono messi sulle orme dell’uragano perfetto. I tornado sono tra i fenomeni naturali più violenti al mondo, raccontano Gabriele Formentini e Andrea Griffa fondatori del gruppo Thunderstorm di Padova (www.thunderstorm.it), ma allo stesso tempo sono estremamente affascinanti e in grado di trasmettere incredibili emozioni.
Equipaggiati di una stazione mobile sempre aggiornata con i dati meteo in arrivo via satellite e via internet, vagano per giorni a caccia di tornado, nella speranza di condividere l’emozione di uno stesso temporale. Parola di Gabriele Formentini.
• Vertigine.
Una passeggiata senza fiato nel corridoio sospeso nel vuoto del Grand Canyon Skyway (http://mrjarchitects.com/MRJArchitects%20canyon%202.htm) in Arizona vale il viaggio. Il famoso corridoio è a ben 1200 metri di altezza, affaccia sul Grand Canyon ed è del tutto trasparente.
• Sangue.
Volendo, è possibile visitare tutti i bassifondi di Amsterdam. A spasso negli ambienti rembrandtiani con un cicerone armato e vestito come un soldato del Seicento. In giro per i quartieri sadomaso con tanto di guida in costume di latex. O sui luoghi del delitto più macabri e famosi, al modico prezzo di 30 euro. (www.amsterdamexcursies.nl/pages/home.php)
• Neve.
Lo sport estremo più cool del momento è lo Snow Rafting, (www.ongajok.no/raftingeng.html): la rivisitazione, in chiave montana, del più tradizionale lancio giù per le cascate. Scendere in picchiata lungo ripidissime distese innevate su un gommone pilotato a pagaia, assicurano, è un’esperienza mozzafiato che calmerebbe anche il SS più incallito! (http://www.passionevacanza.it/content.asp?L=1&IdMen=560) Eventualmente non dovesse bastare, è possibile anche buttarsi dalla funivia. (http://www.passionevacanza.it/content.asp?L=1&IdMen=559)
• Ferro.
Phil Shaw, operaio di Leicester, nel 1997 ha unito le sue due più grandi passioni: l’adrenalina e l’asse da stiro. Così, ha dato vita all’Extreme Ironing, una disciplina sportiva che consiste nell’usare il ferro da stiro nei posti più insoliti: in bici, sull’acqua, sott’acqua, sul ghiaccio, sotto il ghiaccio, lanciandosi con il paracadute e perfino in cima al monte Everest. (http://www.dispenseronline.rai.it/show.php?id=1340) E testimoniarlo con foto e video.
Contrariamente a ogni aspettativa, lo sport ha avuto un discreto successo: nel giro di pochi anni, vanta una lega, dei campionati internazionali e un migliaio di appassionati. Tutti Sensation Seekers, ovviamente. Esiste persino un concorso fotografico, il Rowenta Trophy, che premia le stirature più estreme. Sul sito ufficiale (www.extremeironing.com) si trovano tutte le informazioni necessarie e le curiosità. Ad esempio, lo sapevate?, il ferro da stiro più usato dai campioni è il Black&Decker 410…
RITIRATE STRATEGICHE.
• Le emozioni, in sintesi.
Infine, per un SS che non ne può più, sintetizzare le emozioni potrebbe essere un modo più intelligente di arrivare direttamente allo scopo. Il laboratorio giapponese Ora-Ito, per dire, ha lanciato sul mercato il profumo dell’allegria. Si chiama Smiley (www.ora-ito.com/cheminverstestsite/index_studio.html) e promette miracoli: basta spruzzarsi un po’ di fragranza addosso per sentirsi improvvisamente euforici e di buon umore! Il cinismo è d’obbligo ma provare non costa molto (39 dollari per 50 ml): sempre meglio che buttarsi a duecento all’ora da un autobus in fiamme solo perché ci si sente un po’ giù, no?
• L’ultima spiaggia: Eric.
Siete un SS costretto al chiuso e senza alcuna possibilità di procurarvi nuove emozioni? Senza un dirupo da cui buttarvi, senza uno specchio su cui arrampicarvi, senza una corsa clandestina in programma… non vi resta che collegarvi ad internet e scrivere ad Eric (www.emotioneric.com) descrivendogli per filo e per segno l’emozione che vorreste vivere… in men che non si dica, Eric cercherà di interpretarla e ve la restituirà con una foto online!
PUSHER
• http://members.home.nl/rudydegroot/extreme.html, quelli col gene estremo
• LA VITA ADDOSSO, 9 scrittori raccontano 9 vite estreme, Fernandel 2007 (www.dispenser.rai.it/showBook.php?id=1099)
• L’amore è un droga leggera, Reynaud Michel e Catherine Siguret, Ponte alle Grazie 2006
• Are you a risk taker?, http://psychologytoday.com/articles/pto-20001101-000035.html
• www.psych.ucsb.edu/~kopeikin/sssinfo.htm, Saperne di più sul Sensation Seeking
• http://findarticles.com/p/articles/mi_m2248/is_154_39/ai_n6364171, Identikit di un SS: friends porn and punk?
• www.extreme.com/, Tutto sugli sport estremi