Di Viola Minimale
Tutt’altro che banali, sin dalla scelta del nome, si presentano con un sound generoso e passionale, attento alle melodie, ma che non esita a calcare la mano su sonorità potenti. Arpeggi e scarichi di note, melodia, intrecci e rumore, con chitarre onnipresenti e atmosfere cariche di suggestione. Attenzione particolare alla stesura dei testi, rigorosamente in italiano, e assolutamente non in secondo piano rispetto alle musiche, cantati in ricercate linee melodiche.
Il disco, omonimo, che hanno appena registrato testimonia correttamente il lavoro fin qui svolto.
Ben registrato, rende perfettamente l’idea del modo di comporre dell’ensemble: molto lavoro in studio, alla ricerca di soluzioni stilistiche che sappiano distinguersi e al contempo colpire.
Tanta buona volontà: e se sono innegabili le influenze marlenekuntzeggianti, è incoraggiante la ricerca soluzioni sonore che li caratterizzi nel maremagnum della musica emergente. L’impressione, sperando di non essere smentiti dal tempo, è che avranno ancora molto da dire.
Se questi sono i presupposti, c’è da ben sperare sulla loro maturazione artistica.
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