Dal Guatemala a Torino: da caffè equo a opportunità di lavoro
Immaginate
un caffè di qualità eccellente, con miscela 100% arabica, a un prezzo
equo per voi e per i piccoli produttori centroamericani che lo
coltivano… avete appena immaginato il caffè di Huehuetenango, una realtà tutta da gustare oltre che immaginare. Huehuetenango
è una zona del Guatemala, tra le più vocate alla produzione di caffè,
la cui sopravvivenza dipende dall’esportazione dei pregiati chicchi.
Tuttavia
da 2 anni anche quest’area è vittima della crisi internazionale del
caffè, con conseguente crollo dei prezzi e ulteriore impoverimento dei
piccoli produttori autoctoni.
Metteteci anche che, nel 2002,
soltanto il 7% del volume di affari generato dal caffè giungeva ai
coltivatori del Sud del mondo. A questo punto è scesa in campo Slow Food (www.fondazioneslowfood.it) che ha fatto del caffè di Huehuetenango un suo presidio (i presìdi sostengono le piccole produzioni eccellenti che rischiano di scomparire): da
allora gli operatori di Slow Food forniscono assistenza tecnica ai
produttori locali, li aiutano a collocare il prodotto sul mercato,
valorizzano il territorio presidiato.
Entra allora in scena la cooperativa sociale Pausa Café (www.pausacafe.org),
con sede nella casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino. La
cooperativa si occupa della torrefazione e commercializzazione del
caffè di Huehuetenango in Europa e impiega alcuni detenuti, guidati da
grandi torrefattori italiani, che eseguono una tostatura lenta e
leggera per assicurare un prodotto di ottima fattura.
Il
caffè di Huehuetenango è servito nei bar e ristoranti di tutta Italia e
si trova anche sugli scaffali di alcuni punti vendita Coop.
Il marchio TransFair (marchio
di garanzia del commercio equo e solidale in Italia) garantisce che il
prodotto è stato lavorato senza sfruttare niente e nessuno.
Inoltre
i piccoli produttori guatemaltechi partecipano al 50% degli utili
ricavati dalla trasformazione e vendita del loro caffè, processi dai
quali sono normalmente esclusi.
Il progetto, che coinvolge TUTTI i
protagonisti della filiera produttiva del caffè, vuole creare
opportunità di inserimento lavorativo per persone svantaggiate come i
detenuti, migliorare le condizioni di vita dei produttori
centroamericani e offrire ai consumatori un caffè dal sapore unico ad
un prezzo equo. Cosa si può desiderare di più da una pausa caffè?
Carte di credito by Banca Etica: no affinity, no party!
Le carte di credito affinity distribuite da Banca Etica (www.bancaetica.com)
sono davvero speciali e possono rendere tali i vostri acquisti. Queste
carte, infatti, aderiscono ai tradizionali circuiti Visa e Mastercard,
ma sono emesse in collaborazione con Amnesty International, Agesci, Intersos e Mani Tese: a
queste associazioni la Banca destina lo 0,10% sulle transazioni
effettuate, detraendolo dalle proprie commissioni. E per il cliente?
Nessun aggravio. Da poco è nata anche Ricarica, una
carta bancomat prepagata e ricaricabile, disponibile per i correntisti
(anche per i loro famigliari e i minorenni), gestibile on-line.
Affinity o Ricarica, il vantaggio è sempre lo stesso: trasparenza assoluta sull’utilizzo del credito,
permettendo al cliente di indicare verso quale settore indirizzare il
proprio risparmio, scegliendo tra cooperazione sociale, cooperazione
internazionale, commercio equo e solidale, ambiente e cultura.
In agenda - Settimana del commercio equo e solidale: 7 giorni che possono cambiare una vita
Nome: Io faccio la spesa giusta.
Obiettivo: sensibilizzare i consumatori e promuovere i prodotti del commercio equo e solidale.
Quando: dal 15 al 23 ottobre.
Chi: TransFair (leggi sopra).
Strumenti:
iniziative di sensibilizzazione e promozioni nei 3000 punti vendita
coinvolti, appartenenti alle insegne Coop, Conad GS, Famila, Naturasì,
B’io, Pam, Sigma, Bennet, Cadoro, Leclerc. Testimonial provenienti dal
mondo della cultura, dello sport, del cinema e della tv. Incontri
pubblici e dibattiti che vedranno protagonisti i produttori del
commercio E&S, per conoscere da vicino questo mondo, per capire
come sia possibile migliorare la vita di migliaia di persone compiendo
un semplice gesto come fare la spesa al supermercato. Gli incontri avverranno nelle librerie Feltrinelli di Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e vi parteciperanno anche i testimonial.
Per aggiornamenti e info: www.transfair.it
Conclusioni: una mano sul portafoglio, una sul cuore, e un pensiero al Sud del mondo, meno fortunato di noi.
Mercatino vintage: fa tendenza e solidarietà
Accessori e abbigliamento, nuovo e usato, di qualità: sono decine i capi in esposizione per sostenere le attività di Arché (www.arche.it), associazione che sostiene i bimbi sieropositivi e le loro famiglie.
Il mercatino è a Milano, in via Dario Papa. E’ aperto da lunedì a
sabato, dalle 15 alle 18 (il mercoledì anche dalle 10 alle 12.30).
Per dare un contributo all’associazione si possono anche donare vestiti nuovi o usati in buono stato.